Monti sacri e Sacri monti


Un incontro sicuramente predestinato quello tra i territori aixois e novarese.
Le due città di riferimento Aix en Provence e Novara non sono gemellate e neppure lo saranno, ma lo scambio che c’è tra di loro corre su doppi binari.
Non mi soffermo sulle varie similitudini di queste "regioni”, terre di vini, riso, e di colli valicati in una sorta di transumanza migratoria.
Per una volta non chiamo la mia Toscana alla ribalta e da dolci colli e colline, passo ad ascensioni più impegnative: mi riferisco alle forme particolari di montagne sacre che caratterizzano i loro territori.
Due, quelle sacre provenzali :la Sainte Victoire et la Sainte Baume ,in mezzo alla campagna e vicine ad Aix en Provence.
Tre, i Sacri monti del territorio novarese: quelli di Ghiffa, Orta e Varallo.
Pur senza aver visitato la Provenza, basta conoscere solo un po’l'aixois Paul Cezanne, celebre figlio di questa città provenzale, per avere davanti agli occhi una delle sue tante versioni pittoriche di questa celebre montagna.
Cezanne l’ha dipinta da tutte le angolature e i suoi concittadini si sono ben adeguati, mostrandola a loro volta da tutti gli squarci visivi possibili.
Ricordo ancora, come piccolo aneddoto a conforto di quanto appena detto, un avvenimento di oltre venticinque anni fa, quando, trasferita nella regione, facevo visite di immobili alla ricerca di un alloggio.
Un agente immobiliare, dopo avermi mostrato i differenti vani dell'abitazione, aveva incalzato magnificando il pregio incommensurabile della vista sulla Sainte Victoire.
Mi aveva trascinato in una specie di sgabuzzino, in cui, seguendo le sue istruzioni, allungandomi sulla punta dei piedi, storcendo il collo e cercando di sbirciare da un finestrino, stile feritoia, ero riuscita a intravedere una specie di picco.
Da allora ho sempre diffidato della "vista sulla Sainte Victoire" e ho piuttosto cercato delle prospettive personali da cui ammirarla, con risultati molto più soddisfacenti.
Santa vittoria di Mario contro i Cimbri e Teutoni nel 102 a.C.? 
Molto pagana e poco religiosa come vittoria, non credo vi siano state visioni celesti da “in hoc signo…”con quello che segue, per validarne l’attributo.
E, in effetti, probabilmente altre possono essere le origini del nome, ben più tardivo.
Alla Sainte Baume al contrario spetta di diritto il suo nome, soprattutto l’aggettivo, in questo massiccio, infatti, si trova la grotta di Santa Maria Maddalena.
La tradizione racconta che Maria Maddalena fuggita da Betania durante le persecuzioni, sia giunta via mare a Marsiglia e da qui fino a questa montagna dove visse per trent’anni, trovando rifugio nella grotta che da lei ne ha preso il nome, e nutrendosi di radici selvatiche.
La grotta fin da tempi remoti è stata e continua a essere luogo di pellegrinaggio.
Da aggiungere che entrambi i massicci della Sainte Victoire e della Sainte Baume sono mete di passeggiate e scalate( a seconda dei versanti)molto frequentati e estremamente apprezzati, la natura in cui sono immerse fanno da raffinata cornice a un quadro meraviglioso.

Ai Sacri monti italiani, il titolo spetta di diritto, non c’è dubbio.
Complessi a carattere religioso che si snodano in un percorso ben definito lungo pendici di alture e monti in luoghi isolati che ben si confanno alla meditazione. 
La loro nascita, con la creazione della nuova Gerusalemme e la riproduzione in scala di edifici della passione di Cristo, dal XVI secolo, offriva ai pellegrini la possibilità di visitare i Luoghi Santi, riducendo i problemi e i rischi legati ai viaggi in Terra Santa.
Nove i “Sacri Monti di Piemonte e Lombardia”iscritti come patrimonio dell’Unesco dal 2003 con la seguente motivazione “ In aggiunta al loro significato simbolico e spirituale, possiedono notevoli doti di bellezza e virtù e gradevolezza, e risultano integrati in un ambiente naturale e paesaggistico di colline, boschi e laghi. Contengono inoltre reperti artistici molto importanti(affreschi e statue).
Di Sacri Monti del novarese si parlerà a Aix en Provence.
Venerdì 26 gennaio, in occasione di una serata alla scoperta del territorio di Novara, tra gastronomia e cultura, organizzata dalla associazione “Novaresi nel Mondo” con il supporto in loco della A.I.A.P.A (association italienne d’Aix et Pays d’Aix) il sindaco di Armeno, Pietro Fortis ci parlerà di tre sacri monti (Ghiffa, Orta , Varallo).
Un ‘ occasione per scoprire o riscoprire dei luoghi fuori del comune, veramente “fuori dal mondo”.
Alla presentazione seguirà una degustazione di vini delle colline novaresi e una cena a base di prodotti tipici di Novara preparata dallo chef Gianluigi Clementini.

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