Gino Bartali: un toscano per un Toscano

Gino Bartali " Una bici contro il fascismo", versione italiana di « Un vélo contre la barbarie nazi” uscito in Francia nella primavera 2018, é arrivato in libreria la settimana scorsa, il 24 gennaio.
In un « lungo we della Memoria » il suo autore Alberto Toscano lo ha presentato venerdì a Torino, domenica a Firenze e stasera lunedì a Milano.
Torino, Firenze, Milano, i punti di un simbolico triangolo, pur se non proprio equilatero, in una sorta di “boucle bouclée”, o in ogni caso di primo ciclo concluso. 
I termini, fuorusciti in una specie di scrittura automatica e non ricercati, si adattano perfettamente al personaggio, al suo profondo senso religioso, basti pensare solo al divino che un triangolo evoca nella sua simbologia e quanto alla “boucle” con le due vittorie storiche di Bartali al Tour de France, il cui sinonimo ufficiale è appunto la Grande Boucle, come non associarla a questo grande campione? Ciclo: scontato e banale nei suoi vari significati.

Campione sportivo che ha marcato un’epoca e ha fatto storia e Uomo dalla fede profonda che con il suo comportamento ha incrociato la Storia, lasciandovi una traccia indelebile.
Centinaia di ebrei salvati grazie al suo coraggio e alla sua opera.
Alberto Toscano ce lo racconta, in un libro che si legge come un romanzo, scorrevole e appassionante dall’inizio alla fine.
Bartali, antifascista e non solo a parole, non offrirà le sue vittorie al Duce, e il fascismo per cercar di recuperarle, almeno in parte, potrà farlo con il Giro d’Italia per il quale era stato istituito per il vincitore “il Premio del Duce”. 
Fedele al suo "Credo" e al “non sappia la tua sinistra, cosa fa la tua destra”, Bartali non si vanterà mai del suo aiuto apportato cooperando con le reti clandestine per salvare uomini, donne, bambini ebrei, mettendo a rischio la sua stessa vita.
Non solo non se ne vanterà, ma neppure lo ammetterà facilmente, anzi farà di tutto per evitare di parlarne e  di dare importanza al suo operato.
Di questo, delle sue vittorie, dei suoi exploits sportivi e non, in ogni caso compiuti sempre in sella alla sua bici, fino alla rivalità del toscano Bartali con il piemontese Coppi, portata anche sullo schermo tv sotto forma di spettacolo per la gioia dei tifosi dei due campioni, ci racconta Alberto Toscano, ricostruendo un’ambientazione storica in cui lui ci fa immergere e noi ci lasciamo trasportare dalla corrente del racconto che si snoda leggero ed avvincente malgrado il terribile tema di fondo. 

Mi fa giusto sorridere l’idea che sia il piemontese Toscano a raccontarci il campione toscano.
Un toscano e un piemontese....
Ancora una volta la boucle è bouclée !
Grazie Alberto!

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