5 MAGGIO ....per dimenticare

C’è sempre un 5 maggio che mi attende oppure uno che attendo io, che mi vede pronta a salpare, le vele al vento, per uno dei miei tanti viaggi virtuali nel Mare Nostrum.

Per il 5 Maggio 2021 sarei anche stata disposta a sconfinare, oltrepassare le colonne d’Ercole, avventurarmi nell’Oceano atlantico, fino alla sua parte meridionale all’altezza dell’Angola, mantenendomi però al largo per approdare a Sant’Elena e celebrare il nostro “Ei fu”

Da più di un anno mi ci preparavo perché l’occasione era unica e non potevo perdermela.

Un bi-centenario, magari un centenario, sia pure anche un mezzo secolo non capita sempre a tiro nelle nostre vite e soprattutto al momento giusto.

Già troppi me ne erano sfuggiti e questo non potevo mancarlo.

I duecento anni dalla dipartita terrena del Grande Corso meritavano di essere ricordati “comme il faut”, “comme il fut”.

Dopo grandi pensamenti e ripensamenti ero giunta alla conclusione che forse sarebbe stato più prudente imbarcarmi su una nave, prediligendo un cargo, un po’ perché non amo le navi da crociera, e anche perché continuano a rimanere ferme nei porti.

Che magnifico viaggio! me lo pregustavo già, tutto curato nei minimi particolari, dalla navigazione passata a sbucciare patate per pagarmi il passaggio, con conseguente possibile mal di mare da debellare (di cui sono vittima ogni tanto quando mi trovo al chiuso e c’è troppo rollio), all’abbigliamento per la celebrazione, coronato dal “petit chapeau”, il bicorno in feltro nero ornato da coccarda, nonostante io non abbia una tête à chapeau.

Breve tutto studiato, tutto curato, e il 5, infine, la celebrazione in commemorazione di quest’uomo geniale, rivoluzionario, e visionario,.

Vero figlio della Rivoluzione, pur se già ventenne quando la Bastiglia fu presa. A lui il merito del Codice civile, della semplificazione della burocrazia, dell’unificazione di pesi e misure, dello snellimento e dépoussiérage di un vecchio mondo stantio….peccato che l’impresa non giunse al termine! Incompiuta ahimè “elle fut”!

Avremmo potuto fare a meno di Garibaldi della sua spedizione dei Mille, del 5 maggio dallo scoglio di Quarto (oggi al suo 161esimo anniversario) della sosta a Talamone, ove sicuramente fu imbarcato insieme ai vecchi archibugi anche il bisavolo Carlo (quello che fece fuori il patrimonio di famiglia per sovvenzionare il Generale nei suoi progetti e imprese) e dello sbarco a Marsala.

L’unificazione sarebbe già avvenuta altrimenti senza bisogno di Giuseppe, di Camillo e di Vittorio Emanuele.

 

Piccola digressione sul viaggio del 5 maggio 2010, commemorativo del suo 150esimo , cui dovetti rinunciare causa eruzione dell’Eyjafjoll con conseguente nube che causò problemi nel traffico aereo fino al 9 maggio.

Pur vero che io avrei viaggiato per mare e non per cielo, ma come avrei potuto usare il sestante?

Per sicurezza rinunciai al viaggio che molto soggettivamente avevo rivisto e corretto, partenza da Quarto si, sosta a Talamone pure, ma qui anche fine del viaggio. 

Marsala solo da aggiungere all’uovo per fare lo zabaione e bere il resto della bottiglia per dimenticare il nizzardo che ci aveva rovinati (parlo della famiglia materna).

Parentesi, sul 5 maggio genovese, chiusa, ritorno al 5 maggio odierno con il bicentenario.

 

Bref…..tutto pronto per il grande tributo che sarebbe culminato con le ceneri disperse in mare.

Un’azione doverosa, una liberazione, all’altezza quasi delle operazioni del FLNJ.

Tonnellate di “Ei fu” sottratte a librerie pubbliche e private, a  biblioteche, persino l’originale costudito alla biblioteca Braidense, oscurati siti, blog, pagine web, tutto preparato per un grande falò, le cui ceneri sarebbero state destinate a dissolversi nei gorghi dell’oceano.

Il poema di Manzoni ha di buono l’aver insegnato a milioni di studenti la data di morte di Napoleone, misera ricompensa comunque per averli torturati con l’imposizione di questo testo aborrito che ha turbato i loro sonni obbligandoli a impararlo spesso a memoria.

Manzoni amo ricordarlo per esser andato a sciacquare i panni in Arno. Altrimenti NO COMMENT.

Oserei solo aggiungere che è stato uno dei più grandi incubi degli studenti italiani, forse il sommo incubo.

Altro che “ardua sentenza ai posteri”……

Sentenza di ghigliottina per lui!


Per molto, molto più di un anno ho immaginato, sognato, atteso questa data, questa celebrazione, questa liberazione.

Non avevo fatto i conti però con Rodrigo, il Virus malefico con i suoi sgherri spike che oltre ai tanti “questo matrimonio non s’ha da fare” ha minato animi e materia grigia di poveri mortali che non ha infettato nel fisico, ma di cui ha distrutto la fantasia con overdose di virtuale.

Al momento dell’imbarco non me la sono più sentita, ho perso tutto il mio entusiasmo e neppure l’idea di approdare su un isola COVID FREE ha avuto il potere di motivarmi.

EI FU ha vinto ancora!


Se mi riprendo potrei approfittare del 18 luglio, e dei duecento anni di nascita del poema. 

Lago di Como con o senza braccio attendimi! o altrimenti lo affogo in Arno.

Commentaires

Articles les plus consultés